martedì 14 giugno 2005
Referendum: la pentola è a fondo e i coperchi piccoli e grossi subito a galla. "L'Espresso" in edicola giocava sull'equivoco del solo cognome "Merloni" tra i 100 testimonial dei "4 Sì". Dentro non Vittorio, ex presidente Confindustria, o Francesco, ex ministro, ma "Maria Paola": un trucco. O peggio, se sul sito insospettabile di "Repubblica"(12/5, ore 10.21) Maria Paola Merloni risulta tra i partecipanti al pellegrinaggio promosso da Cl sabato notte. Un falso che pare simbolo dell'imbroglio intero. Ieri perciò musica funebre su "Radio Radicale", tra uno sproloquio e l'altro di denuncia che "il Vaticano ha invaso l'Italia". Da quelle parti sono morti da un pezzo. E trasmettendo ad oltranza le proprie esequie si fanno del male. Infatti ieri, ore 9, Marco Cappato proclama: "la prossima battaglia è quella dell'eutanasia". Non gli è bastata, questa? A proposito: tutti i grandi giornali "laici", salvo uno, erano per "quattro sì" senza riserve. Che bel successo! Con un pensiero speciale, però, per il "Corsera". Domenica il fondo di Enzo Biagi, squilibrato da far pietà, diceva tutto sul distacco dal buon senso. E i trucchetti continuano, pare. Ieri a p. 2 Aldo Cazzullo tutto premuroso dava mezza pagina devota a Marco Pannella catastrofico - "esito devastante!" - che denuncia il ritorno del "Papa Re" e poi per caso (per caso? Ndr) sempre ieri tutta la p. 23, "Cultura", vedeva lo stesso Cazzullo dedicarsi al "caso Mortara", il bambino "battezzato di nascosto" e sottratto ai genitori ebrei" per ordine di Pio IX, ultimo "Papa Re". Il lettore frettoloso - 90% di chi legge - si impressiona proprio. Puro caso? A pensar male si fa peccato? Non sempre.
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