sabato 7 ottobre 2017
«La vacanza è sacra»: sul “Giornale” (5/10, p. 18) mezzo paginone con la motivazione che «per ritrovare se stessi ora vanno di moda templi e monasteri». Leggi che «i turisti dormono in un'atmosfera mistica, ospiti di divinità patrone di monasteri, templi, santuari e abbazie» con elenco di indirizzi tra Europa e Asia «per tutti i culti e per tutti i gusti». Cosa sia “mistica”, si capisce subito, del tutto ignoto a chi scrive: vuoto a perdere. Pieno invece, e a sorpresa (“Manifesto”, 5/10, p. 15) se leggi di «Un progetto politico con al centro gli esclusi» ove ti accorgi che la parola “politico” è da prendere con accortezza. Si tratta infatti delle iniziative di papa Francesco, e la parola “politico” ha un significato che dice qualcosa di ben diverso dall'uso comune e spesso squalificato che di solito da noi è quasi in tutte le pagine. Non basta: sempre lì vedi la copertina di un libro di Papa Francesco, «Terra, casa e lavoro», ove trovi la sostanza delle parole del Papa nei «tre incontri mondiali dei movimenti popolari». Si scandalizza qualcuno – sul “Manifesto” i discorsi del Papa! – ed ecco pagine “piene” di vuotezza e retorica velenosa. Il Papa ha voluto incontrare “gli ultimi”, i poveri, gli scartati dall'economia del denaro e del profitto come per “primi”. Esempio altissimo – vero? – ma c'è chi ci vede il “socialismo” o addirittura il “comunismo”, e ricorda acido che “lui” in gioventù da una donna non credente e “marxista” ha imparato la chimica, ma anche un modo di essere dalla parte degli ultimi di quel tempo, che lei poi ha pagato con la vita. Vuoto pieno che stesso giorno trova il suo culmine assurdo (“Foglio”, 5/10, p. 7) in due righe: «E il cardinale disse: Peggio dell'assonanza tra il Papa e il Manifesto ci sono solo i francescani»). Firma anonima: “La Gran Sottana”. Vuoto e vile.
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