martedì 4 marzo 2008
Ieri Padre Pio ancora in prima pagina, con molto frou frou, per la riesumazione della salma. Qui (28/2) in tema prevedevo che nessuno o quasi avrebbe parlato del libro dei colleghi Gaeta e Tornielli che demolisce lo stralodato volume dello "storico" Sergio Luzzatto. Sbagliavo: il "Corsera" lo ha già fatto, soprattutto domenica. Grande titolo a p. 29 quasi intera " "Padre Pio, la sfida dei documenti" " e sotto due interventi. Vittorio Messori " "Carte già viste, dubbi esclusi: niente è inedito" " ricorda da par suo che nel libro Luzzatto si è millantato di offrire novità clamorose, invece non solo non ne dà alcuna, ma oltre alle cose scontate riporta sempre e solo giudizi vecchi, "ignora il lavoro di decenni da parte di commissioni mediche, periti vari e storici(sic!)" e si limita a "ripresentare i primi sospetti", a partire dalle stimmate, come fossero fatti, "incurante delle successive spiegazioni". Pesante, ma esplicito e argomentato! E allora? Allora subito "tromba"! Parola all'autodifesa: sull'altra metà pagina ecco Luzzatto " che già a p. 27 era sprezzante con "i cattolici" " chiarissimo fin dal titolo: "La devozione non c'entra con la storia"! Replica agli argomenti? Scrive che lui, grazie ai documenti, ha dimostrato fatti? No! Dice che lui, solo lui, "è" la storia, e gli altri, tanti e poverini " per ultimi ovviamente Gaeta, Tornielli e Messori " sono solo "devoti", perché hanno preso sul serio Padre Pio. Ipse dixit? Sì, ma chi lo legge non pensa ad Aristotele" Pensa ad Alberto Sordi, marchese del Grillo: "Io sò io, e voi nun sete un"" Omissis. È indecente lo stesso!
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