venerdì 13 giugno 2014
Tempi tra meglio e peggio. Ieri su “Repubblica”, p. 23: «Il Vangelo secondo Limonov», alcuni brani dello scrittore Emmanuel Carrère, di cui qui ho parlato (male) avendone letto solo accenni sul “Giornale”. Ebbene, li trovo meno strampalati e meno stolti del prefigurato. Bella sorpresa, riconosciuta! Manca il peggio? Eccolo, trovato a sorpresa sul “Foglio” (11/6, p. 2), ove col titolo “Preghiera”, e con uno strano riferimento alle lettere tra Quinzio e Ceronetti, leggo testualmente: «Non solo per l'Antico Testamento, ma anche per Gesù il precetto di amare il prossimo vale solo in riferimento a coloro che sono prossimi nella stessa comunione, stesso popolo, stessa fede». Resti strabiliato: se scritte in coscienza queste righe sono pura follia! Dunque Gesù avrebbe escluso dall'amore del prossimo i non ebrei, i pagani, i samaritani, e per essere suoi discepoli bisognerebbe amare soltanto i vicini, i propri amici! E arriva anche la conclusione: «Solo al diavolo poteva venire in mente» la «richiesta» di accogliere gli immigrati «senza niente in cambio: né conversione né assimilazione». Dubiti dei tuoi occhi, rileggi e concludi: solo al diavolo poteva venire in mente di scrivere e pubblicare una “Preghiera” che pare una bestemmia!
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