sabato 28 aprile 2018
Dal "Corsera" (26/4) due stimoli, con dialettica speciale. 1. "Cronache" (p. 22): «Respinto il ricorso della famiglia. Ultime ore per Alfie "lasciato morire"» Rileggo: «Lasciato morire»! E poi (p. 31): risponde a un lettore Aldo Cazzullo: «Alfie: l'amore contro l'ideologia». Ecco: «La vicenda del piccolo ha commosso o comunque coinvolto. Personalmente non ho certezze. Mi pare però che si confrontino una ideologia, quella inglese che se non è eutanasia un po' le somiglia, e una visione improntata all'amore... Ma salvare o comunque aiutare i bambini è la più nobile delle missioni». Sì! Una scelta d'amore! E arriva una coincidenza casuale, preziosa nel totale rispetto delle persone: stesso "Corsera" p. 11 dedicata all'emergenza della salute del presidente emerito Giorgio Napolitano: «Intervento di 4 ore: è riuscito»! Anche questo è «amore»! Ma all'amore resiste l'«ideologia», e perciò qualcuno ha scritto che Alfie è «comunque destinato a morire»! Se è per questo, lo siamo tutti... Non basta: ieri ("Repubblica", p. 31: "Lettere") strano calcolo del denaro, che costerebbero le terapie al piccolo Alfie sottratto alla cura della salute di tutti nei bilanci della Sanità pubblica. Insomma: Alfie sopravvivrebbe, sì, ma con qualche ingiustizia verso gli altri... Che dire? Che è proprio vero: si impone una scelta tra ideologia e amore, ed è bello leggere sul "Corsera" che dovrebbe prevalere sempre la scelta d'amore. «Ideologia» è un'idea che viene utilizzata a scopi di potere e di lotta contro chi liberamente, e senza danno altrui, non è disposto a farsene servo. Persino l'idea di Dio, come dimostra la storia – penso alla grande richiesta di perdono di Giovanni Paolo II nel Giubileo del 2000 – può diventare un'ideologia. Tanti auguri al Presidente emerito, e viva l'amore, sempre e dovunque!
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