sabato 31 dicembre 2016
«Una marcia fa, una marcia fa, una marcia in fa maggior»? No: nessuna marcia, ma una riga in tono maggiore, o – allargandoci – uno sforzo in più sarebbe talora desiderabile. Ieri “Corsera” (p. 1 e intera 27: «L'odio politico e l'idiozia di gioire per una morte») l'ottimo Pierluigi Battista, collega noto e stimato anche per il sapiente equilibrio, presenta «Il Peggio» di questo 2016 che finisce, da «A come Aleppo» a «Z come zoticoni», e alla M aggiunge «Come Maria»! Ecco infatti che ricorda l'infelice uscita di un teologo che di recente a Radio Maria ha avallato l'idea che «che la causa dei terremoti che hanno sconvolto l'Italia Centrale» sia stata «l'approvazione delle unioni gay, che avrebbe infastidito Nostro Signore», e per conto suo conclude così: «Terremoto come castigo divino. Non si capisce il nesso, si capisce l'abuso (di credulità)».
Giusto così? Giusto, ma forse con “una marcia in più” al «peggio» si poteva aggiungere un accenno al «meglio», cioè al fatto che dalla Chiesa siano subito arrivate tante smentite e tante proteste per quell'affermazione attorno alla quale talora anche cervelli ritenuti eletti continuano a galleggiare, gonfi di sicurezze astratte, formali, dottrinarie a modo loro, e cioè di dottrine che ben poco hanno a che vedere con la fede autentica. Tra l'altro potrebbe sembrare che a pensare così li aiuti una certa soddisfazione perché coloro che la pensano diversamente sono stati puniti direttamente dal Cielo... Tesi infelici, che nel Vangelo sono smentite direttamente da Gesù stesso, e più volte.
E allora uno sforzo in più anche in pagine laiche illustri e apprezzate, e uno sforzo in più anche per tanti di noi che scrivono di fede cristiana e cattolica, per non confondere le fede in Cristo con le nostre manie. Sarà meglio per tutti. Buon anno 2017!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI