domenica 22 maggio 2005
In fondo il filosofo Emanuele Severino è un simpaticone: gli piacciono le provocazioni e i sofismi e li usa con dovizia sul Corriere della Sera. Anni fa (26 marzo 1999), volendo dimostrare che la morale cristiana mira a fare «rimanere nel nulla [...] un essere umano» prima del concepimento, scrisse che «la morale è infinitamente più ingenerosa dell"omicidio, perché non si limita a spingere nel nulla un essere [...] ma vuole che un essere umano rimanga eternamente nel nulla [...] E questa non è forse [...] la forma più radicale di omicidio? E se un Dio, creando, lascia nel nulla certe creature, non si dovrà dire che anche lui, e soprattutto lui, è legato a quella forma di omicidio?». Lunedì scorso (18 maggio) Severino ha scritto che «l"embrione-persona è la negazione dell"uomo», perché «un uomo può nascere solo se prima di esso esiste qualcosa che ha la capacità (o "potenza") di diventare uomo. Si badi: qualcosa di unitario». Esempio: «Una statua può essere prodotta solo se, prima di esserlo, esiste un blocco di marmo capace di diventare uomo (per opera dello scultore)». Non so perché mai abbia scelto come esempio una «capacità» che più passiva non si può mentre la capacità di diventare uomo non ha bisogno di alcuna «opera» altrui. Né perché sia ricorso al presupposto della unitarietà insistendo sul fatto che, «se il blocco fosse in frantumi [...] nemmeno il loro insieme avrebbe la capacità di diventare quella statua», considerato che una statua può essere fatta anche di più pezzi di marmi persino diversi. Non lo so, anche perché, nel suo nascere, l"uomo non diventa tale, giacché lo è già nel momento in cui si costituisce come «qualcosa» di unitario mentre la «capacità» di diventarlo è contenuta " qui sì come «potenza» " nei due gameti che si stanno per unire. Il bello è che il prof. Severino si era già smentito sei anni fa, quando parlò dei non concepiti come se esistessero nel nulla quali «esseri umani». Il che dimostrerebbe una «capacità» ( o "potenza") persino dell"inesistente, la cui unitarietà o individualità, peraltro, è decisamente dubbia.
COINCIDENZE?«Strana coincidenza. Nel febbraio 2004 l"annuncio di ricercatori americani e coreani della clonazione per scopi terapeutici di cellule staminali umane arrivava in Italia a ridosso dell"approva-zione della legge sulla procreazione assistita. Oggi l"annuncio di un"ulteriore tappa di quella stessa ricerca giunge a una manciata di settimane dal referendum che, in uno dei suoi quesiti, affronta per l"appunto il nodo della ricerca scientifica». Non l"ho scritto io, ma il Manifesto (venerdì 20).
RELATIVISMI ASSOLUTIQuando si parla di relativismo etico «la questione è mal posta» scrive Maurizio Viroli su La Stampa ( martedì 17). Infatti «il vero relativismo etico è intellettualmente più onesto dell"assolutismo, perché riconosce la realtà delle cose e accetta i limiti della ragione umana. Affermare che esistono valori morali assoluti di per sé evidenti può essere bello e confortare gli animi, ma è falso». Anche quest"affermazione, però, è un bell"assoluto.
DIRITTI A PESODa Libero di giovedì 19: titolo dell"intervento dell"on. Dario Rivolta sui diritti dell"embrione: «L"embrione è un non cittadino e ha meno diritti». Dall"Unità di giovedì 12: «È assurdo pensare che un embrione di 4 cellule abbia più diritti di uno di 12 settimane, termine entro cui si può abortire». Quanti diritti avrà l"autore di questa affermazione, che presumo pesi 70 chili?
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