«La forza della Chiesa e le marionette italiane»: così su “Repubblica” (24/2, p. 1 e int) Eugenio Scalfari parla della Chiesa, e per l'Italia rimanda alle «marionette», oggi in grande effervescenza su certi giornali, le esibizioni anche memorabili tra Arlecchino e Totò. Caso vuole che stesso giorno sul “Giornale” (p. 38) un lettore scriva a Livio Caputo di essere indignato con «la magistratura arrogante oltre i suoi limiti», ma soprattutto perché «la Cei, tramite il cardinale Santoro dichiara guerra alla legge sull'autonomia regionale». Fiera replica del collega destinatario che però rassicura: «L'influenza della Chiesa sull'Italia si è molto indebolita» dopo tante «clamorose sconfitte». Che dire? È libertà, ma Caputo ci farà sapere chi sia e dove sia «il cardinale Santoro»? L'unico con questo cognome lo è stato quasi 4 secoli orsono. Un importante vescovo omonimo, invece, ha detto civilmente e laicamente la sua sulla questione... Magistratura e Chiesa, dunque, indigeste sullo stesso piano e con evocazione d'«influenza»: servirà un vaccino? C'è altro: stesso giorno, stesso “Giornale” (p. 17: «Quel perdono che riesuma la Teologia della Liberazione»). Articolo indignato contro papa Francesco che ha “perdonato” il 94enne Ernesto Cardenal, nel 1985 «sospeso a divinis da Wojtyla» e segnala ai lettori «altri vescovi rossi». “Rossori” diffusi, e magari fossero di chi scrive sempre con disprezzo per gli altri... Passate le preoccupazioni, ora di sinistra e ora di destra, per l'«influenza» della Chiesa, quando si preoccuperà per lo stile da aspra commedia degli equivoci di certe pagine? Per ora l'offerta è ampia. Infatti (“Foglio”, 9/3, p. 7) trovi un «Cattolicesimo zombi» per segnalare che oggi in Francia il cristianesimo sarebbe «entrato nella fase terminale»! Ovviamente: colpa di Concilio e di papa Francesco... E tu ricordi che il cardinale Suhard, arcivescovo di Parigi, pubblicò un libro celebre con questo titolo: «Francia, terra di missione?». Era il 1943! Che ritardi di comprensione, tra chi recita a comando...