domenica 17 febbraio 2008
"Laicità" nostrana. Tanti strilli ovunque su "interferenze clericali" e crociate oscurantiste: mai mescolare la spiritualità " a parole tanto rispettata, ci mancherebbe! " con il mondo della politica e della realtà sociale! Ieri per esempio sulla prima del "Riformista" " che di solito invoca laicità continua, dura e senza paura " c'è l'allarme del sempre allegro Franceschelli: «S'avanza il neoguelfismo»! Però un po' più avanti (p. 5) ecco sei colonne fitte: «Ratzinger detta le nuove regole per le Messe all'aperto». Ovvio l'enorme interesse per la cosa da parte di Franceschelli & Co. di sicuro affezionati, pur se laici, alle Messe all'aperto, anche se escludono con rigore illuminista quelle "al chiuso" che evocano Medioevo, Controriforma e, naturalmente, oscurantismo. A proposito di laicità, un altro ritornello è quello del rigore "laico" degli Stati Uniti. C'è qualcuno specializzato in citazioni sul tema, che tuttavia sono tratti sempre dallo stesso discorso di J. F. Kennedy, prima della sua elezione del 1960. Va bene! Sempre ieri, però, su tutte le Agenzie leggi che il 7 febbraio «la Conferenza Episcopale» degli Usa ha dichiarato secca, in tema immigrazione, che «la legge vigente" sottolinea l'ingiustizia del nostro sistema»! E lì nessuno pare abbia protestato. Caspita! Non è interferenza, questa, nel «Paese modello di laicità occidentale»? A proposito, tornando a pensare in casa nostra, ieri "Repubblica" (p. 9) ha un titolo perentorio: «Cosa rischia il Pd se chiude le porte al Partito radicale». Difficile rispondere con certezza. Se le apre però " sostiene Malpelo, e lezione della storia " è sicuro che perde.
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