venerdì 11 aprile 2014
Bis su Sergio Luzzatto ("Sole 24Ore", 6/4, p. 29) a proposito di Giovanni XXIII (cfr. qui ieri) tra ironie sulla «messinscena» della prossima canonizzazione insieme con Giovanni Paolo II e definizioni di «buon prete di campagna»... Lo storico, con insultante ineleganza, se l'è presa con la collega Stefania Falasca per il libro "Giovanni XXIII, in una carezza la rivoluzione" (Rizzoli) perché ripercorrendo la vicenda della canonizzazione di Papa Roncalli, per lui già trattata compiutamente nel 2005 e «con intenzione critica» dallo storico Galavotti, si sarebbe permessa di scriverne con «intenzione apologetica». A parte il fatto che non è così, poiché Falasca ha metodo storico e fonti perfettamente presenti, la tesi sarebbe che uno studio sui Papi dev'essere «critico», ma se Luzzatto decreta che non lo è, allora è declassato ad «agiografo»! Lui racconta che già al Concilio il cardinale Lercaro, don Dossetti e molti altri lo volessero «santo», ma la proposta non passò. E allora? «Giovanni XXIII diventa santo oggi per grazia di un Papa, non per voto di un Concilio». E allora? Per milioni, non solo di cattolici, diversi da chi pretenderebbe di mettere la sua camicia alla storia altrui la differenza conta niente: siamo contenti così!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI