martedì 18 giugno 2013
«L'aldilà nei messaggi di Medjugorie»: questo lo "strillo" ieri, per un «inserto regalo» lassù in alto alla prima del "Giornale". Che dire? Ovviamente anche se da tempo e in tanti vedi i frutti "non metti lingua", e attendi un "giudizio" dovuto da chi può e deve darlo… Però, stessa pagina, lì sotto trovi l'aldiqua è davvero tremendo: «Il lavoro ai giovani» – che manca – e ancora più grande «Contro i traditori. L'arma segreta di… », «… Lo scontro finale», «Troppi processi uccidono le rivoluzioni», «Il dramma di chi è senza impiego e senza futuro». Scappi su un'alternativa? Prima del "Corsera": «Appesi alle reti dei tonni. Sette migranti morti in Sicilia». Ancora, «Figlio unico è meglio. Il vantaggio di non avere fratelli», questo su "Repubblica" (p. 1): esteso al mondo intero è una vera istantanea. Cerchi luce e vai sul "Sole"? Servito: «L'anno nero di furti e scippi»… Dunque un aldiqua fatto di pianto, dolore, guerre e tradimenti. Ci sono alternative? Scorri le pagine… Sul "Giorno" (p. 23) da Gerusalemme una scintilla: «È realtà la foresta intitolata al cardinale Martini». Dunque qualche seme fiorisce ancora. La foresta cresciuta nel silenzio è testimonianza di un Uomo di Chiesa che ha portato molti a pensare che l'aldilà si comincia a seminare nell'aldiqua. Allora vai indietro di un giorno e la prima de "L'Osservatore"(16/6) annuncia la richiesta di futuro migliore per tutti: «Un'anima per le leggi». Ancora, qui su "Avvenire", in prima l'editoriale del direttore: «Il male non vince». Nessun "inserto gratuito", ma una speranza che diventa certezza di vita, seminata col seme della Croce e della parola dei "testimoni" da duemila anni: «Noi già siamo figli di Dio, ma ancora non si vede…». Sì: l'aldilà si è fatto anche aldiqua.
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