mercoledì 4 luglio 2012
Ieri pagine varie preannunciano per oggi la scoperta del bosone di Higgs, “particella di Dio” che spiegherebbe tutte le forze della natura, tra le quali quella d'inerzia che però furoreggia anche in pagina. E così sempre ieri in certe pagine la nomina di monsignor Gerhard Müller, 65 anni, nuovo Prefetto dell'ex S. Offizio non c'era, o c'era, ma appunto con tanta forza d'inerzia. Müller è tedesco, e la sua nomina era data da tempo per probabile: preparato, colto, vicino a Benedetto XVI, fedele alla dottrina di fede, con esperienze pastorali che l'hanno avvicinato ai poveri, per esempio in Brasile, discepolo e collaboratore – in un libro – del teologo Gustavo Gutierrez, fondatore della cosiddetta “teologia della liberazione”, molto discussa negli anni tra il 1970 e il 1990… E allora? Allora… forza d'inerzia in due direzioni. La prima verso il nulla: non potendo con sicurezza dirne solo male, si è preferito il silenzio: zero assoluto su “Repubblica” e “Fatto”. La seconda la dice lunga in un singolare “ma”, tutta forza d'inerzia. “L'Unità” (p. 12: «Il Papa ridisegna la sua squadra. Sulla dottrina veglierà Müller») pur con le migliori intenzioni presenta così il personaggio: «Mons. Müller può essere considerato un ratzingeriano di ferro. Ha curato l'opera omnia di Ratzinger. Ma...». Ma che cosa? Ecco: «Ma può vantare anche una robusta formazione teologica ed una significativa esperienza pastorale. Pare avere le carte in regola…». Quel «ma» è davvero unico. Un «ratzingeriano» – lo dice la parola stessa, vero? – non potrebbe vantare «robusta formazione teologica e significativa esperienza pastorale»! Oggi l'annuncio del «bosone di Higgs»? Malpelo non lo sa, ma certo anche in pagina un “bosone” pesante frena tanti cervelli…
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