sabato 5 dicembre 2020
Dal 1911 non perde un colpo. Fondato da un gruppo di sacerdoti valdostani il primo numero de "Le Messager Valdôtain" vede la luce il 22 novembre 1911, con 120 pagine al prezzo di 40 centesimi e una tiratura di 3.000 copie, tutte vendute nel giro di pochi giorni. Il 5 dicembre l'almanacco che attendono davvero tutti i valdostani torna in edicola con il suo numero 110, in un contesto gravemente connotato, anche per la Valle d'Aosta, dal dilagare della pandemia. Tra i punti di forza della testata, il riassunto dei fatti accaduti nei singoli comuni della Valle e gli anniversari, riportati con attenta cura dei particolari, tanto da fare della testata non soltanto un oggetto da collezione, ma pure un testo da consultare. E così nelle pagine del "Messager" si legge, fra l'altro, dei 200 anni dalla nascita di re Vittorio Emanuele II, il cui ricordo resta legato alla Valle per i suoi soggiorni di caccia. Ma anche la memoria di personalità di spicco trova spazio nelle pagine dell'almanacco: un ritratto, nel 75° della morte, del colonnello dei carabinieri Edoardo Alessi, ucciso il 26 aprile 1945 da fascisti sbandati; un omaggio, nel 10° anniversario della morte, all'opera di Lino Colliard, già direttore dell'Archivio Storico Regionale, e del canonico Aldo Perrin, direttore dal 1960 della Tipografia Valdostan e direttore dal 1982 proprio del "Messager Valdôtain".
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