mercoledì 4 giugno 2014
Erano le nove e mezza di sera, il 20 luglio 1944. Un plotone delle SS entrò nella villa Sassoforte di Lastra a Signa e ne asportò tutte le opere d'arte. Sapevano quel che cercavano: le opere erano già sotto sequestro, a opera dell'Ente di gestione e di liquidazione immobiliare (Egeli) istituito nel '39 per requisire i beni in mano a “nemici”: ebrei e stranieri di sospetta nazionalità. La villa era di un americano, Frederick Mason Perkins, critico d'arte e collezionista, che aveva 24 opere del XIV e del XV secolo. Le SS volevano depredare l'Italia del suo patrimonio.Ieri in una conferenza alla pinacoteca di Brera i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale di Monza hanno presentato un dipinto appena recuperato tra quelli raccolti da Perkins. Si tratta di una “Dormitio Virginis” attribuita ad Andrea di Bartolo (sec. XIV). “Seppure tale attribuzione sia ancora dibattuta – ha sostenuto Paola Strada, della Soprintendenza – si tratta di una pittura di scuola veneziana che bene esprime la virata stilistica verso la ricercatezza del gotico internazionale”. La “Dormitio” era finita in Canada, comparve poi a Londra, è stata recuperata a Milano. È in perfetto stato di conservazione. Perkins si era trasferito in Italia a fine '800, ad Assisi si era convertito al cattolicesimo ed era entrato nel terz'ordine francescano. La sua vedova, morta nel '71, decise di lasciarne il patrimonio alla curia della città umbra. Ora le verrà finalmente consegnata.
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