venerdì 9 ottobre 2015
La carità non conosce confini e supera le barriere, il colore della pelle e la religione. A Genova, una raccolta di indumenti invernali usati, da donare agli immigrati che approdano in città, ha permesso di recuperare oltre 15 tonnellate di abiti. Una quantità talmente grande che fa sì che molti dei vestiti raccolti potranno essere messi a disposizione anche degli italiani che quotidianamente fanno la fila davanti alle strutture diocesane.La raccolta è stata effettuata sabato e domenica scorsi e il dato relativo al totale del materiale raccolto comunicato è sicuramente destinato a crescere. Un risultato, ha spiegato Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium, «che è davvero significativo non solo per il suo peso materiale, superiore alle aspettative, ma anche perché esprime con forza la vocazione solidaristica di questa nostra città». Nel corso delle due giornate hanno provveduto a ritirare il proprio fabbisogno di abiti una decina di organizzazioni, tra associazioni ed enti cittadini che si occupano dell'accoglienza dei profughi ma anche delle persone italiane senza dimora o in situazione di grave disagio. «Siamo contenti – ha proseguito Borgiani – perché avevamo lanciato questa raccolta per le esigenze dei profughi, giunti qui in estate senza indumenti invernali, e ora abbiamo disponibilità aggiuntive anche per quegli italiani che le nostre organizzazioni seguono quotidianamente. È la dimostrazione – ha concluso – che emergenza sbarchi e povertà di casa nostra non si escludono a vicenda: la carità e la solidarietà, per vocazione, includono».
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