giovedì 14 febbraio 2013
“Todos caballeros” in Spagna, da noi “todos vaticanistas”! Con l'incredibile. Ieri (“La Stampa”, p. 19: Primo piano”) Mattia Feltri informa: «Roberto Saviano (e) Loretta Napoleoni hanno avanzato la spericolata ipotesi che il Pontefice lasci per indirizzare gli elettori cattolici al premier uscente». Cioè Mario Monti. Se Feltri non è impazzito la coppia è da ricovero. Certamente al Conclave gli «elettori» sono tutti «cattolici», ma non pare che Monti sia (ancora?) cardinale. Il «primo piano» pare quello di un reparto di manicomio: molto affollato. Stessa “Stampa”, nella pagina precedente un gran titolo dice che «L'effetto Papa spiazza i partiti». Anche tanti colleghi paiono molto “partiti”, ma senza meta ragionevole…Per fortuna sul “Corsera” – p. 1: «Il seme fertile della rinuncia» e p. 13: «Quando il no serve ad affermare la libertà e la dignità…» – Ernesto Galli della Loggia e Claudio Magris offrono pensieri credibili senza travestirsi da “caballeros”. Altrove tanti azzardi in pagina, Ma il primato del ridicolo va tuttavia al “Fatto”, quasi monografico sul tema. Salvo due interviste a p. 11 – Margherita Hack, non credente rispettosa, e Roberto Bernabei, gerontologo e lucidamente credente – il festival del peggio con in vetta (p. 22) due capolavori di “pensiero”. La filosofa Roberta De Monticelli, scrive che finalmente queste dimissioni fanno arrivare anche nella Chiesa «la distinzione tra la persona e la funzione» del Papa. Ma davvero? «La mia persona conta niente… È un fratello, diventato Padre…» Questa – 11 ottobre 1962 – la parola esatta di Giovanni XXIII nel discorso della Luna! Segue l'ipotesi del filosofo del “pensiero debole”: «Se il Papa avesse avuto una crisi di fede?». Carnevalate: in ritardo di un giorno.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI