venerdì 18 luglio 2014
A un gesto di inaudita violenza si può riuscire a rispondere con una iniziativa di amore e di misericordia? L'Associazione Tiziana Vive di Landriano, paese di settemila anime in provincia di Pavia, è la testimonianza di come sia possibile una risposta affermativa. Un anno fa, il 10 luglio 2013, la trentaseienne Tiziana è diventata l'ennesima vittima di femminicidio. Il coltello da cucina brandito dal marito in una torrida notte ha messo per sempre fine a un rapporto in cui amore e rancore si intrecciavano da tempo. Pur nell'immenso dolore il fratello di Tiziana, Damiano Rizzi, non ha mai pronunciato parole di vendetta. «Pace, amore, bene è l'unico messaggio che voglio mandare, perché sono i valori in cui ha sempre creduto la nostra famiglia». Un uomo fortemente impegnato nel sociale. Damiano è infatti fondatore e presidente dell'associazione «Soleterre onlus», che nel mondo difende i diritti dei più deboli, soprattutto delle donne. Attraversa i confini delle "terre del sole" per insegnare il rispetto del prossimo. E di fronte alla tragedia che lo ha travolto in prima persona ha deciso di rispondere fondando, insieme a un gruppo di amici della sorella, l'associazione Tiziana Vive, per prevenire e contrastare ogni forma di violenza. Uno dei progetti attuati è "Ascoltare la vita", sportello a Landriano dove chiedere aiuto per fuggire a una violenza o a uno stato di malessere psicologico. Cinquanta persone hanno bussato alla porta in pochi mesi. Tre ragazze, in particolare, hanno trovato la forza di fuggire dalla violenza dei compagni. Tiziana vive ancora in ciascuna di loro.
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