martedì 6 ottobre 2020
Titoli come porte d'ingresso: alcune comode e girevoli, altre difficili, altre sbattute in faccia. Così (“Il Fatto”, 3/10, p. 14): «Il Segretario Vaticano cardinal Parolin: “Porta Pia fu un lutto”»! Articolo di Francesco Antonio Grana corretto, ma titolo da follia! Dopo 150 anni di storia si può attribuire seccamente questa visione – un lutto! – al Segretario di Stato? Ci furono vittime, ma detta così è solo una forzatura ridicola: una porta in faccia al lettore... Qualcosa del genere su “Domani” (p. 1) di ieri se lo scrittore Ugo Cornia ci offre generoso un lungo ragionamento che «dopo il Covid» cerca di convincerci tutti: «Non siamo altro che sistemi immunitari»! Detta così è una banalità di cattivo gusto, come prendere sul serio la celebre battuta di Feurbach per la quale «l'uomo è quello che mangia»! Ecco: ieri “Domani” in prima ti sbatte la porta in faccia. Altro titolo-ingresso sul “Corsera” (3/10, p. 1) per Ernesto Galli della Loggia che annuncia a raffica: «Vaticano-Cina: la storia i dubbi... Cosa c'è dietro al dialogo». Senza punto interrogativo. Ma cosa c'è davvero? Dietro al dialogo secoli di storia che comincia con Matteo Ricci e continua con 400 anni di missione, e oggi la storia di sessant'anni di crudele opposizione che cercano per la prima volta di trovare una via di convivenza diversa. Il titolo-ingresso di oggi forse va oltre la possibilità di parlare con senso compiuto di cose che ancora non si conoscono veramente. Mi torna in mente una vignetta del grande Jacovitti: “Vietato zirconare i pirpaffi!” Che voleva dire? Niente: pura fantasia! Talora in pagina su certi argomenti, e non solo nei titoli, ti pare che il “vietato” debba riguardare anche pretese grandi o piccole di rivelare ai lettori “cosa c'è dietro” su documenti non conosciuti, andando certamente oltre i limiti di scienza e coscienza attuale.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI