venerdì 8 maggio 2020
Solidarietà e impegno sul campo per sottrarre i giovani immigranti dallo sfruttamento dei caporali. È l'idea della cooperativa sociale Altereco di Cerignola, in Capitanata, che ha realizzato il progetto "Un'altra opportunità" per aiutare e sostenere alcuni ragazzi africani che vivono nelle baracche del ghetto di Tre Titoli. Mounir e Mamadou sono stati i primi due attori principali dell'iniziativa (ma altri stanno per seguirli) che in questi mesi hanno avuto la possibilità di imparare dopo un periodo di formazione, come potare ulivi e viti. Attraverso un tirocinio ben articolato i migranti hanno acquisito le necessarie nozioni tecniche e pratiche per affrontare il lavoro agricolo reimpiegando così tutte le proprie competenze nella coltivazione della cosiddetta Terra Aut, un terreno confiscato alla mafia e restituito alla collettività nel 2011 su cui si generano diversi percorsi finalizzati al contrasto del caporalato. Legalità e inserimento sociale sono i capisaldi dell'opera svolta dalla cooperativa che da oltre dieci anni cerca di arginare il sommerso e gli abusi, creando i presupposti per tutelare i diritti dei lavoratori, non solo quelli che arrivano da Paesi lontani. Una risposta forte contro i trafficanti di braccia, un raggio di sole per quanti cercano di conquistare attraverso il lavoro nei campi libertà e lavoro in regola.
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