martedì 26 maggio 2015
Tessere di mosaico e religione, persino in tema di "rottamazione". Piero Sansonetti domenica ("Garantista", p. 1): "Pluralismo? Rottamiamo anche la Santa Trinità". Replica a Matteo Renzi che "vuole un solo sindacato" ricordando che "persino in una religione monoteista come quella cattolica c'è pluralità", poi la spiega così: "Dio, Gesù, lo spirito santo". A parte le maiuscole e l'imprecisione per "Padre, Figlio e Spirito Santo", proprio nel giorno di Pentecoste valeva la pena di lasciare in pace, nel senso di lasciarlo ricordare da altri senza rottamazioni di sorta, proprio lo Spirito Santo, "Dio dentro di noi" nella nostra vita, mentre col nome di Padre diciamo Dio davanti a noi Creatore e con quello di Figlio diciamo Gesù, Dio con noi nella nostra storia di uomini fatti anche noi figli. Altra "tessera" di mosaico: sabato su "Italia Oggi" (p. 7) "l'interrogativo dell'ultimo libro di Marcello Pera": "Ce la farà la Chiesa a resistere alle sirene della modernità"? La sostanza dice che per Pera "accettando i diritti umani, in particolare i diritti sociali, la Chiesa (avrebbe) riveduto il suo tradizionale insegnamento" che finora "mette(va) al centro del comportamento cristiano i doveri dell'uomo verso Dio, non (quelli) verso gli altri uomini". No! Già nel Primo Testamento i dieci comandi cominciano, sì, col dovere verso Dio ("non avrai un altro") ma gli altri nove riguardano quelli verso gli uomini: il secondo infatti vieta le immagini, perché la vera "immagine somigliantissima" di Dio da riconoscere è l'uomo (Gen. 1, 26) e tutti gli altri otto enunciano solo doveri verso gli uomini: non ingannare nel mio nome, riposa, onora i genitori, non uccidere, non commettere adulterio e via, sempre su diritti degli uomini, creature di Dio. Senatore, stia sereno: la Chiesa ce la farà!
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