giovedì 17 marzo 2016
Vuoti di "memoria". Talora innocenti: per esempio se con firma illustre leggi ("Stampa" 12/3, p. 9) che «Francesco è il primo papa non europeo della storia». In realtà Papi non europei, siriani e africani, da Aniceto (155-166) a Gregorio III (715-731) ce ne sono stati almeno 7! Non innocente però ieri nulla in pagina che richiami il 38^ anniversario del rapimento di Aldo Moro e della strage della sua scorta: un evento che non ha cambiato solo la storia italiana. Nulla, salvo due eccezioni.Nella prima ("Unità", p. 16) Massimo Solani intervista l'on. Giuseppe Fioroni: «La verità sul caso Moro la dobbiamo ai nostri figli». Vero, ma dopo 38 anni tutto è ancora una promessa! Non esaltante, vero? Seconda eccezione ieri qui, in "Catholica" (p. 17) da Oristano per un «dialogo con riconciliazione» in un liceo tra Agnese Moro, figlia dello statista ucciso, e l'ex brigatista Andrea Coi. Segnale positivo, in una visione non puramente giudiziaria. Niente altro. Per la verità leggendo ("Corsera", p. 31) «il richiamo di Moretti» pensi a una terza, perché ricordi che massimo attore della vicenda Moro fu Mario Moretti, che nel 1974 aveva appuntamento con Renato Curcio e Alberto Franceschini a Pinerolo, ma non si presentò.I due furono arrestati dai carabinieri del generale Dalla Chiesa, e lui divenne di fatto unico "leader" delle ormai sue Br, che un mese dopo uccisero proprio il comandante Felice Maritano che a Pinerolo aveva guidato quell'arresto. Lui, Mario Moretti, probabilmente l'unico che sa tutto della vicenda da sempre è "muto" come un muro di gomma, e oggi è libero. Suo quel "richiamo" in pagina? No! Di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica. Ecco: da allora 38 anni di vuoto, e non solo nella conoscenza del "caso Moro". Da noi qualcuno non dimentica mai quanto conviene… dimenticare.
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