venerdì 27 luglio 2012
L'altro ieri su "Libero" (p. 29) l'annuncio in un titolo: «La Vergine di Lourdes è troppo differente da quella dei Vangeli». Ventisei righe su due colonnini che Giuseppe Pollicelli regala generosamente a quello che chiama un "Saggio" di Renato Pierri, firma stranota e qui nei "Lupus" anche stramisurata: un ex professore di religione che, pare anche con vari pseudonimi, scrive quasi tutti i giorni ai giornali – a più giornali: è ubiquo! – per dire male di quella religione che pure dichiara di aver insegnato forse fino alla pensione ma, sempre forse, da ciò che scrive non se l'è perdonato. Pollicelli  lo definisce "studioso", e informa che è al suo "quarto" libro. Stavolta ce l'aveva con Lourdes, e ci ha scritto apposta un libro intero, il cui succo è che «la Chiesa ha sbagliato ad alimentare quello che… è solo un mito». Inoltre, sempre su "Libero", leggi che lui si vanta di aver già smitizzato «Santa Gemma Galgani», il «quarto segreto di Fatima» e «alcune figure di mistici». E… smitizza oggi, smitizza domani – direbbe Totò – vai a finire su "Libero", esaltato da Pollicelli. Interessante fin dal titolo la motivazione del giudizio negativo sulla «Vergine di Lourdes»: «troppo differente dai Vangeli»! Questo, per Pollicelli, è il risultato di un «approccio razionale» in cui l'autore del libro «prende le distanze da (altri) modi di vivere l'adesione alla Parola di Gesù». E il suo modo? Eccolo: per Pollicelli  si tratta di «attenersi sempre alla lettera del Vangelo». Alla lettera? Proprio come i fondamentalisti e certi predicatori nord e sudamericani. Altro che approccio razionale! Del resto si dovrebbe sapere: «La lettera uccide»! Un requiem, qui, non si negherebbe a a nessuno…
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