mercoledì 10 febbraio 2010
"Unità" (6/2) a sorpresa. Prima (p. 6) per una lezione del prof. Maurizio Mori, «Ciò che ci ha insegnato il caso Eluana», ove impari che «il vitalismo» " per Mori opinione per la quale nessuno può disporre come padrone della vita umana " è un «paradigma valoriale ormai obsoleto», da buttar via, poi (p. 41) trovi un titoletto: «Vaticano. Intanto il Papa torna a parlare di eutanasia». Incipit sbalordito, testuale: «Che c'entra l'eutanasia? Se lo son chiesti in molti ieri, quando Benedetto XVI nell'incontro coi vescovi scozzesi ha deciso di intervenire sui temi etici, affermando che il sostegno all'eutanasia confligge con il cuore della concezione cristiana della dignità della vita umana». Non c'entra? Ma in Scozia c'è o no un serrato dibattito per l'ipotesi di legiferare sul suicidio assistito? Può il Papa, alla vigilia della Giornata della Vita, parlare ai vescovi di temi etici? O serve il permesso de "L'Unità" e lo può fare solo il prof. Mori? Tra l'altro il testo definisce delicatamente l'intervento papale «l'uscita del Papa». Quando mai era «rientrato»? Non basta, perché, sotto, ecco un'altra lezione: «Quel prezioso spazio neutro che separa lo Stato dalla Chiesa». Argomento importante, e lo è anche la firma, Remo Bodei, per il quale «laico è chi distingue tra Stato e Chiesa e tra morale e diritto, non chi rifiuta la religione. Si può essere laici e religiosi allo stesso tempo, se si mantengono queste distinzioni». Perfetto, salvo che, alle solite, non lo si intenda così che questa «distinzione» tra «Stato e Chiesa» e tra «morale e diritto» esiga che Stato e diritto siano sempre l'opposto di Chiesa e morale religiosa. Così no, grazie!
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