martedì 13 settembre 2016
Comunità è la parola chiave, il filo conduttore di Efestoval, la rassegna teatrale itinerante nei Campi Flegrei che il drammaturgo Mimmo Borrelli dirige per il secondo anno e in corso fino al 30 settembre. La kermesse, nell'idea di Borrelli, declina variamente quello che è l'obiettivo dell'evento: fare, cercare, scoprire, cercare, unire comunità in una terra che ha molto da raccontare sul piano storico e tanto costruire su quello sociale. «È un festival tutto fatto con le mani e con le menti ardenti di 50 giovani flegrei, componenti dello staff che progetta, realizza, accoglie», dice Borrelli. Il teatro di Efestoval ripopola luoghi che rappresentano monumenti emotivi, luoghi che nel secolo scorso hanno costituito un fulcro decisivo, ardente e attivo della vita sociale della comunità: fabbriche dimesse, parchi, scuole, vecchie cave, campi sportivi, cantieri navali, laghi, vecchie masserie di campagna, ospedali, manicomi. Piccoli focolai di micro comunità dove ritrovarsi, come spettatori e narratori. Così l'interazione con le associazioni del territorio, con i racconti e i sogni degli ospiti di una residenza sanitaria psichiatrica e quelli degli anziani, fino alle speranze e alle idee dei più giovani. Intervallati da testi classici e novità per ritrovare lo spirito comunitario e la memoria. Attraverso la partecipazione alla ritualità teatrale, in un territorio che non ha più nemmeno un cinema, e a quella dei gesti antichi del pasto consumato insieme durante il dopoteatro. Idea vincente se si va tessendo una rete di associazioni e di persone per seminare cultura e valori.
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