martedì 8 maggio 2018
Dopo trent'anni di buio, torna a splendere il santuario della Madonna della Salute, nella Città vecchia di Taranto. In attesa della riapertura al culto, in una sorta di "open day" i tarantini hanno potuto apprezzare di nuovo la bellezza della chiesa a pianta greca, che si trova accanto alla casa natale di Giovanni Paisiello, di fronte alla chiesetta di Sant'Andrea degli Armeni, oggi gestita da un'associazione culturale, in una piazzetta molto suggestiva, chiamata Monteoliveto, proprio perché dal 1763 a gestirla furono i gesuiti e poi gli olivetani, a cui seguì l'ordine dei domenicani.
Il via vai della domenica, in una zona di solito poco frequentata ed in stato di abbandono, ha sancito il successo dell'iniziativa, fortemente voluta dall'arcivescovo della diocesi ionica monsignor Filippo Santoro, che dal 2016 aveva ha affidato proprio alla protezione della Madonna della Salute la città dell'Ilva. «È una giornata storica per Taranto. Una delle più belle chiese della nostra città torna ad essere fruibile. È un simbolo di rinascita e di speranza», ha commentato a fine giornata Santoro. Gli interventi, costati circa 1 milione e 200mila euro, sono stati finanziati dalla Regione Puglia con i fondi di Coesione e Sviluppo 2007-2013, a cui la diocesi ha avuto accesso presentando un progetto di riqualificazione dell'edificio. Garantito il restauro della facciata di architettura barocco-gesuitica, delle superfici verticali e delle volte interne, il rifacimento delle vetrate colorate, il ripristino delle opere in legno e la realizzazione di un impianto di illuminazione scenografico, che esalta la volta stellata.
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