sabato 31 marzo 2018
Dentro le uova pasquali di cioccolato può nascondersi la sorpresa della solidarietà e della beneficenza? Sì, secondo Dolores Valentini, titolare da 50 anni della prima fabbrica di cioccolato in Romagna, "Dolciaria Rocca", fondata dal padre gelataio Domenico nel 1940 a Rocca San Casciano, sulle colline di Forlì. Racconta la titolare, cui l'anno scorso è morto di leucemia a soli 41 anni il figlio e contitolare Stefano: «Quest'anno abbiamo aperto le porte a diverse associazioni onlus e del volontariato sociale che operano nel settore della ricerca e della lotta alle malattie, vendendo loro uova pasquali quasi al costo di produzione, perché usino il ricavato a scopi scientifici e benefici».
Un esempio? «L'Associazione italiana contro le leucemie (Ail) di Forli, Cesena e Ravenna ha acquistato 10mila uova pasquali, usate per lotterie nelle loro sedi o circoli affiliati. L'Associazione nazionale tumori (Ant) distribuisce diverse decine di migliaia di uova pasquali prodotte dai nostri dipendenti stagionali, che sono rimasti una decina, contro i 50 di alcuni decenni fa».
Insomma, il dolore per la morte prematura del figlio ha aperto le porte dell'azienda alla solidarietà, «trasformando una parte della produzione in dolcezze pasquali per tanti italiani che sono generosi nell'aiutare la ricerca e così salvare tante vite grazie alla prevenzione». E fra le "uova della solidarietà" figurano anche quelle rivestite con i colori delle squadre di calcio, Juve in testa, seguita da Inter, Milan e Fiorentina, «per dare un calcio alle malattie e segnare un gol di solidarietà».
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