giovedì 19 settembre 2019
«Qualche volta dorme anche il buon Omero»! Così il proverbio, e così stavolta qualche pagina, con una dormita collettiva e un po' comica, e con risveglio inesorabilmente ridicolo. Ieri su "Libero" (p. 1 e int.) leggo l'indignazione del direttore e della redazione perché il Papa nei giorni scorsi ha detto che «occorre pregare anche per i governanti che hanno potere sulla vita dei popoli». Ecco lo strillo indignato: «Adesso il Papa prega per salvare il Governo... Non ha niente di meglio da fare»!
In realtà anche stavolta Vittorio Feltri fa il «buon Omero». Dimentica infatti che la preghiera per i governanti, e quindi per gli uomini di potere politico, è costantemente presente in ogni Messa cattolica, al momento delle intenzioni di preghiera, e quindi che il governo Conte non è oggetto privilegiato della parola di Francesco... a ogni Messa festiva! Ci sono apposta già pronti, quasi sempre, i foglietti domenicali di vari editori con i testi relativi... Che si sarebbe detto se qualche altro giornale si fosse offeso, nei mesi scorsi, perché alla Messa – a ogni Messa festiva! – aveva sentito pregare per chi ci governa, scrivendo che così la Chiesa appoggiava l'esecutivo di cui era parte Salvini?
Se una gaffe distorcente del genere la fa un giornalista, il direttore del giornale se ne scusa con chi ha protestato, a meno che non sia del tutto ignaro dei termini della questione… Peccato! Ho scritto qui più volte, in tante occasioni, che anche grazie alla lettura versatile di certi suoi pezzi in altri tempi ho imparato molto, ma forse stavolta chi ha da imparare è in quella redazione, e proprio al vertice di "Libero". Tra l'altro anche lì leggi che qualche pensiero del genere avrebbe dovuto far pensare e aleggiava in redazione, tanto che nel sommario c'è una domanda che avrebbe portato alla risposta giusta: «Perché non si è speso così per Salvini?». Ma la risposta mancava: e allora, senza indignazione, eccola.
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