venerdì 8 agosto 2003
Lupus medaglia. Venticinque anni fa morì Paolo VI. Il segretario, mons. Macchi, racconta che al momento della morte squillò la sua piccola sveglia polacca. Ci penso leggendo sul "Secolo d'Italia" (6/8) un bel pezzo tutto positivo con nel titolo queste parole dello stesso Macchi: "non era un Papa tormentato". Finalmente! Paolo VI fu molto maltrattato, da quelle parti. Basti ricordare gli epiteti di "Paolo mesto", e addirittura di "Maolo sesto" - con allusione al suo preteso progressismo - e le accuse di esplicita eresia rivoltegli da ambienti della medesima Destra. Una sveglia deve aver suonato anche da quelle parti, magari in ritardo di 25 anni. Giro la medaglia. Bellissima pagina 7, a firma Pio Cerocchi, su "Europa" (6/8), tutta dedicata ancora a Paolo VI. Ottimo, ma con qualche dubbio. Due pagine prima, infatti, sempre "Europa", è un inno alla "Lista unitaria per l'Europa". Titolo squillante: "Uniti si vince. Gli intellettuali sono con Prodi". Viva, viva la "Lista unica", quindi" Con chi? Con tutti" Forse c'è qualche problema. Sui temi scottanti che l'attualità propone ogni giorno come la mettiamo? Possibile fare lista unica con chi non solo tollera, ma propone aborto, eutanasia, omosessualità, inseminazione eterologa, adozioni ai single" e si oppone alla stessa libertà di parola della Chiesa, bollata come "interferenza"? Un'autentica "laicità" accettabile per la coscienza cristiana dice che ci si può alleare solo con chi su questi temi non fa programmi, ma lascia sempre e comunque la parola alla libertà di coscienza. Forse deve suonare ancora qualche sveglia" Con buona pace di tutti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI