sabato 13 agosto 2005
Sveglia! Sarà per riempire il vuoto, ma basta. Ancora una volta ieri, "Corsera" - come minimo decimo intervento, Ndr - torna "La polemica sul darwinismo". Nuccio Ordine ricicla voci e fatti vari, mescola vicende storiche diversissime e arriva, trionfale, all'annuncio che la soluzione di tutto è già indicata da Galileo: "Le sacre Scritture non ci insegnano come va il cielo, ma come si va in cielo"! E allora? Del tutto d'accordo, a nome ovviamente di Malpelo, ma anche - modestia a parte - di Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, del cardinale Schoenborn, dei gesuiti Teilhard De Chardin e Vittorio Marcozzi e di tutti, dico tutti, i cristiani e cattolici sufficientemente informati. Ora basta! La fede cristiana non va confusa con un passato culturale lontano e malinteso. Il clamore insistito sul tema viene da ignoranza mascherata d'intelligenza oppure da pregiudizio che disonora chi lo adotta. Anche se va di moda. Giovedì "L'Unità" ha un vergognoso articolo di José Saramago, gonfio di orgoglio: "Uccidere in nome di Dio". Denuncia, il coraggioso, i delitti connaturali - scrive - ad ogni religione, ogni invocazione di Dio, ogni pensiero che vada oltre la storia: senza alcun distinguo. Premio Nobel, comunista ed ateo da una vita, non ha mai speso una parola per i milioni di vittime dell'ateismo comunista, che in 70 anni ha fatto più vittime di tutte le guerre di religione del passato, il prode Saramago, ma si gonfia a p. 1, e seguito a p. 23, come la rana della favola. Da premio" ignobel! E "L'Unità" servile pubblica, senza replica alcuna!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI