giovedì 9 febbraio 2017
Le persone obese spesso sono oggetto di derisione, che nei ragazzi diventa bullismo da parte dei compagni di scuola o di gioco. Questo male della società moderna è stato trasformato a Forlì in uno spettacolo teatrale come cura all'obesità, tornando così alle origini del teatro greco come catarsi e trasformazione del male in bene. “Ciccioni, golosi del proprio bene”, è il titolo dello spettacolo, che, nato da un gruppo di auto-aiuto, sarà messo in scena il 20 maggio al teatro Diego Fabbri di Forlì, per proseguire nelle scuole italiane. Lo spettacolo che parla di lotta all'obesità è unico nel suo genere, perché è nato per gli obesi che affrontano interventi chirurgici presso l'ospedale Morgagni-Pierantoni della città romagnola e saranno gli attori protagonisti, insieme ai medici.
I registi Fabrizio Sirotti e Denio Derni stanno intrecciando aspetti sanitari e artistici, mentre l'ideatrice del progetto, la psicoterapeuta Caterina Rondelli, guida da anni ogni “giovedì grasso” in ospedale un gruppo di supporto psicologico, formato da una quindicina di pazienti, che poi vengono sottoposti a intervento chirurgico dal dottor Alberto Zaccaroni, dirigente del reparto chirurgia endocrina. Raccontano il 60enne Rosario Bassi e il 53enne Paolo Frapoli, ex obesi e ora fra gli attori del gruppo: «Come drogati di cibo, rischiavamo di morire: il teatro dopo l'intervento è la nostra rinascita». Conclude il regista Derni: «In scena vogliamo urlare la parola “ciccioni” (piena di dolore, sofferenza e solitudine), perché da offesa diventi liberazione».
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