sabato 21 ottobre 2006
Lupus monello. Giovedì su "Repubblica" (p. 20), ipotesi con titolone: "Se torna lo spirito del Concilio Vaticano II". "Torna"? E quando è partito? E dove è stato, nel frattempo? Forse in una stanza di "Repubblica"" Su "Il Verona", invece - nuovo giornale, come tale sempre salutato - ecco l'annuncio (p. 24): "In difesa di giovani e famiglie la Chiesa riscopre i valori veri". Caspita! "Riscopre"? E quando li aveva coperti? E quando li aveva sostituiti con quelli falsi? Te lo chiedi, ma sulla pagina seguente altro titolo con annuncio felice: "I gay vogliono bene alla Chiesa". Prendiamola per buona, anche se talora non pare: p. es. Ansa, 19/10, 17.15, l'associazione "Gay-left" strillava: "Il Papa ci offende!". Sull'"Unità", invece, sempre giovedì (p. 8) titolo da capire: "Tettamanzi ha ragione: lo Stato è laico". Siamo seri: se ha ragione Tettamanzi - cosa per Malpelo sicura - hanno ragione anche tutti i cardinali, e anche il Papa. Dov'è il problema? E perché "L'Unità" non lo scrive? Banale invece sul "Riformista"(p. 6) l'annuncio serio: "Per la Cei - questo si evince con sempre maggiore chiarezza - non esiste nella politica italiana un uomo della Provvidenza". Chi l'avrebbe mai detto? Per niente banale, stesso pezzo: "Ruini concluderà i lavori con una prolusione"". Una "prolusione" per "concludere" è proprio originale! Serio, invece, il titolo di Massimo Franco sul "Corsera" (p. 1): "La Cei equidistante tra i due Poli". D'accordo: il problema vero è quanto i due Poli siano distanti dalla Cei, come Chiesa e cattolici presi sul serio"L'impressione è che ambedue le distanze siano grandi. Domani "lupus" tornato serio"
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