mercoledì 4 febbraio 2015
Ha visto la terra dallo spazio, dalla stazione internazionale Sojuz dove è rimasto per sei mesi. E sarà forse il ricordo ancora fresco di questa sua spedizione che fa dire all'astronauta Luca Parmitano: «Che la primavera sui vostri volti possa viaggiare per l'Europa e il mondo». I volti sono quelli di quattrocento ragazzi delle scuole di Trapani che credono nella capacità di poter costruire un futuro diverso nel segno della cultura dell'incontro. E Parmitano che dalla base Nasa di Huston comunica con loro dimostra con la sua vita che i limiti si possono superare con la volontà e l'impegno. Non è un caso che sia il testimonial dell'associazione «Rondine-Cittadella della pace», il singolare laboratorio della riconciliazione alle porte di Arezzo che in un borgo medievale fa vivere accanto «nemici» storici provenienti dalle maggiori aree di conflitto. Un'esperienza che adesso si apre anche agli studenti delle superiori: per un anno chi frequenta la penultima classe nei licei classici, scientifici e delle scienze umane di tutta Italia potrà avere come aula proprio il villaggio di Rondine dove si coltiva ogni giorno l'apertura al dialogo. Un progetto chiamato «Quarto anno liceale d'eccellenza a Rondine» e lanciato proprio a Trapani grazie anche anche al confronto con Parmitano. «Ci siamo messi in gioco in prima persona per avere un domani migliore nei nostri Paesi ancora fortemente lacerati», raccontano Daut e Albnor, uno abcaso, l'altro kosovaro, che abitano nello Studentato internazionale del borgo toscano. Loro ne sono convinti. E anche i liceali della Penisola potranno toccare con mano la “rivoluzione” della concordia se lo vorranno.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI