venerdì 17 aprile 2015
Il quartiere è sporco e trascurato? Niente paura: ci pensano i ragazzi a dare una bella ripulita. Di per sé, l'idea non è nuova. Ma è sempre benvenuta. Soprattutto se questo accade a Gerusalemme Est. A chi è rimasto fermo all'immagine dei ragazzi palestinesi che scagliano sassi contro i carri armati, il suggerimento è di sostituirla con quelle (su www.avvenire.it) degli studenti di Gerusalemme Est che raccolgono rifiuti nelle vie di Salah al-Din, al-Zahra e del compound di al-Aqa. Arrivando a spazzare la strada davanti alla Porta di Damasco, che immette nella Città Vecchia.L'evento, sostenuto dalle ong di Oxfam e finanziato dall'Ue, si chiama Cleaner and Healthier Jerusalem e ha mobilitato gli studenti di 15 scuole di Gerusalemme Est, nonché diverse organizzazioni palestinesi. «Lo scopo di questa iniziativa è diffondere due messaggi», commenta il coordinatore della campagna Mohammad Iskafi. «Il primo è che i palestinesi che vivono a Gerusalemme mantengono la loro città pulita e salubre. Il secondo è indirizzato alla municipalità, che dovrebbe fornire ai palestinesi che vivono qui servizi dello stesso livello di quelli forniti agli israeliani. Noi avvertiamo che non c'è uguaglianza».Le aree palestinesi, spiega l'Oxfam, «sono caratterizzate da strade dissestate, pulizia scarsa o totalmente assente e un sistema di fognature limitato». E questo nonostante che i palestinesi di Gerusalemme paghino il 39% delle tasse comunali, quando la municipalità «spende nei loro quartieri solo il 10% del suo budget», denuncia Oxfam.
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