sabato 18 maggio 2013
LLupus un po' fuoriserie. Leggi i giornali, senti odore di veleno pregiudiziale e reagisci. Ieri due casi diversissimi, ma perfetti. In molte pagine ("Repubblica", pp. 1 e 11; "Corsera", pp. 1 e 12-13; "Manifesto", p. 2 ecc.) rimbalza in modo singolare la dichiarazione – credo resa a una trasmissione radiofonica – di un cittadino che, a proposito del recente triplice omicidio di Milano da parte di un extracomunitario, ha detto che, se fosse stato presente e avesse avuto una pistola, avrebbe sparato alle gambe dell'assassino. Che dire? Niente. Anch'io avrei cercato di fermarlo, ma non c'ero e non ho mai avuto una pistola… E allora? Allora, poiché il cittadino che ha parlato è avvocato di Berlusconi e deputato Pdl, sui giornali è bufera di indignazioni mirate e appositamente eccitate, con il culmine sul "Manifesto". Titolo: «Il legale di Berlusconi: avrei crivellato Kabobo», e incipit del pezzo: «Un vero giustiziere della notte». «Crivellato»? Chiaro esempio di strumentalizzazione di fatti e parole. Non unico purtroppo. Un altro del tutto speciale e anche sorprendente lo trovo sempre ieri su "Repubblica" (pp. 1 e 35: «Quello scappellotto al cardinale O'Brien») ove Francesco Merlo, che ogni tanto torna in pagina a ripetere il verso tutto suo, pare desiderare che, da parte del Papa e della Chiesa di oggi, si torni ai metodi dell'Inquisizione dell'altro ieri per punire i colpevoli, come vuole lui e quando vuole lui, ma con processi e condanne pubbliche e pubblicizzate, sempre a modo suo. Un filtro laico superiore a ogni istanza ecclesiale: quello che il Papa fa, comunque lo faccia, è sempre sbagliato, e anche quando per lor signori risulta tollerabile, è sempre poco. "Tribunale" in pagina per riformare la giustizia ecclesiastica. Gamba laicista tesa? No! Nuovo "indice": ditino redivivo, ma fasullo…
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