martedì 21 aprile 2015
Sabato scorso “Il Sole 24Ore” (p. 7), lancia la visita del Capo dello Stato al Papa: «Dopo sedici anni torna in Vaticano un presidente cattolico». Inizio: «Mattarella arriva dopo Giorgio Napolitano e Carlo Azeglio Ciampi». Ciampi non cattolico? Questa è nuova: quando poteva frequentava la sua parrocchia romana, San Saturnino. Ma l'allegria continua, e subito dopo leggi che per Mattarella «l'essere cattolico non intacca il suo senso di laicità». Pare una… concessione, e tu pensi a De Gasperi, a Cossiga e a tanti altri. Seguono “profezie” sul colloquio in Vaticano con la rivelazione che «al termine entrambi pronunceranno un discorso pubblico» (!). Ma esistono «discorsi» privati? Il giorno dopo ampie le cronache in primo piano su tutti i giornali, salvo su “Libero”. Non sorprende: si sa che da quelle parti le simpatie non sono tante, e per ambedue i dialoganti. Nulla a p. 1 e “Il graffio”, piccola foto e box a p. 3: «Prima visita del presidente Mattarella in Vaticano. Il tema è l'immigrazione: “Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale” ha detto il Papa. Ma dopo tre ore di colloquio quello stanco in viso sembrava proprio lui: Sergio ha annoiato ancora». Singolare e deliberatamente malintenzionato! Il «colloquio» tra Francesco e il Presidente è durato 23 minuti (cfr. qui, domenica, p. 5, e tutte le agenzie)! Nelle 3 ore c'è stato tutto il resto: molto. Postilla: “Corsera” (p. 6): dal Papa a Mattarella «copia della Evangelii Gaudium e medaglia col motto “Familia Christiana Ecclesia domestica”». Famiglia Chiesa domestica? Tu pensi che il libro “Famiglia, piccola Chiesa” di Carlo Carretto nel 1949 fu proibito e ritirato dalle librerie per ordine dell'allora S. Offizio. Italia e Oltretevere: tanta acqua è passata sotto i ponti!
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