domenica 19 dicembre 2004
Tempi strani questi: anche in pagina, anche tra cattolici. Uno che tiene ad essere un cattolico doc insiste per giorni accusando il cardinale arcivescovo di Milano come traditore della fede - sullo slancio altri raddoppia, addirittura chiamandolo "comunista" - perché nel discorso di S. Ambrogio destinato a tutta la comunità cittadina ha nominato poco Gesù Cristo e ha citato i Padri della Chiesa. Ma chi conosce scritti e vita del cardinale sa bene che proprio Gesù Cristo è stato ed è il centro di tutto, per lui. Apocalittici in proprio, certi "fratelli" di fede? Quella che per loro è crisi della Chiesa la appiccano tutta sulle spalle del malcapitato di turno, stavolta del cardinale di Milano. Stranezze. Si può scendere ancora? Si parva licet"sicuro! Ieri su "Europa", prima pagina - firma cattolica doc, ma "democratica": "Il declino etico di un Paese con un solo arbitro" - si leggeva una tirata sui mali dell'Italia di oggi che mescolava il Concilio, De Gasperi, Togliatti, san Tommaso, il presidente Ciampi, i giudici e i processi di oggi per giungere a dare tutta la colpa alla Rai di oggi - vedi tu - e in essa all'unico consigliere Rai dichiaratamente cattolico, il prof. Rumi. Loro, i cattolici che si dicono democratici, su "Europa" chiedono al prof. Rumi che si dimetta: così si salveranno insieme la Rai e l'Italia! E perché? Misteri non rivelati. Tuttavia la sostanza è proprio questa: se il prof. Rumi, insigne storico chiamato in questa veste dai presidenti delle Camere alla Rai, lasciasse la sua poltrona non solo sarebbe salva la Rai, ma l'Italia intera rinascerebbe. Scritto per conto di chi? Leggi e ti chiedi se ridere o piangere.
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