giovedì 18 giugno 2020
Aveva fame, faceva freddo, e anche pochi spiccioli potevano essere meglio di niente. Così si è guardato intorno, nel buio...
Il ladro di baguette
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Aveva fame, faceva freddo, e anche pochi spiccioli potevano essere meglio di niente. Così si è guardato intorno, nel buio. Si è coperto la testa con il cappuccio della felpa e ha scassinato il distributore di pane fresco. Un furto come tanti quello avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 giugno scorsi, se Audrey Aubinais, la proprietaria di un forno di Chateaubriant, in Francia, non lo avesse raccontato su Facebook.

Lei il ragazzo con la felpa che rubava i soldi delle sue baguette lo ha visto solo il mattino dopo, quando ha sbobinato il filmato della telecamera di sorveglianza. E ha deciso di reagire nel modo meno scontato che si possa immaginare. Prima con un avviso, rivolto direttamente al ladro e affidato al mare dei social, come un messaggio in bottiglia: “Ti informiamo che abbiamo già riparato il distributore di pane che hai distrutto, ma evita di provarci di nuovo perché ogni sera ritiriamo tutto l’incasso e non vale la pena di scassinarlo durante la notte…”. Poi con un invito del tutto inaspettato: “Non sappiamo chi sei perché non ti abbiamo riconosciuto con il cappuccio che avevi addosso, ma se verrai in negozio saremo felici di accoglierti e di offrirti un lavoro. Stiamo cercando un giovane apprendista panettiere e potresti proprio essere tu. Ti trasmetteremo i valori del rispetto di sé e degli altri, del lavoro ovviamente, della soddisfazione di un compito svolto e ben fatto. Alla fine vedrai che non è così difficile iniziare a lavorare. Nulla è immutabile, tutto può cambiare. Allora forse ci vediamo presto...”.

Ecco, ci sono storie piccole che magari finiscono nel nulla. Non ci sono gesti particolarmente eroici dietro, sempre che perdonare chi ti ha procurato un danno non lo sia. Magari ci sono solo belle parole a confezionarla quella storia, o magari ci sono dei fatti concreti che la fanno crescere, quelli che lasciano il segno e arrivano dove le parole non riescono ad arrivare. Ma se siete d’accordo sul fatto che “fare” sia il verbo più bello del vocabolario dopo amare, allora questa è davvero una storia bella.

Non è impossibile, ma è difficile cha abbia un finale da applausi, con il ladro che si presenta dai suoi benefattori, chiede scusa, viene assunto e diventa magari un maestro pasticcere famoso in tutto il mondo. Queste cose succedono solo nei film. E per fortuna nella fantasia di chi non si arrende mai alla banalità della vita. Ma non importa. Qualcuno, su Facebook, nei commenti alla storia raccontata dalla titolare del forno di Chateaubriant, ha applaudito al suo gesto di grande umanità. Altri hanno sottolineato amaramente che un posto di lavoro faticoso come quello è molto meno allettante della tentazione di rubare, e che il ladruncolo non si farà trovare di certo. Ma lui qui è solo una comparsa. La protagonista è un’altra, è l’invidiabile capacità di preoccuparsi per gli altri che in questo tempo bacato qualcuno ancora possiede. E il coraggio di andare oltre l’offesa ricevuta, trasformando un danno patito in un’opportunità da regalare a una persona che nemmeno conosci, né sai se la merita veramente. Questo è il senso, il fine, la ragione delle cose: non portare rancore e sorprendere, due parole che dovremmo scrivere sulla porta di casa abbinate così, per poterle leggere e ricordare ogni volta che usciamo e ci tuffiamo nel mondo.

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