venerdì 28 gennaio 2011
Che malinconia! È proprio destino inesorabile che in pagina religione e Chiesa finiscano sempre per essere strumentalizzate? Solo ieri per esempio sul "Fatto quotidiano" (p. 15) ecco il titolo per la morte di monsignor Samuel Ruiz, vescovo messicano noto per la sua straordinaria dedizione all'annuncio del Vangelo e alla promozione umana dei poveri: «Addio a Ruiz, il "Cristo" del Chiapas, evangelizzato dagli indigeni». A parte quel "Cristo" semplicemente fuori posto, nel testo è del tutto trascurato il fatto che egli è stato soprattutto evangelizzatore, annunciatore della fede di Cristo e della sua Chiesa, nella quale si è sempre pienamente riconosciuto. Sempre ieri, su "Italia Oggi" (p. 8) altro titolo: «Della Valle uomo di fede benedetto dalla Cei marchigiana». Testo furbetto che mescola varie dimensioni e cerca di presentare una Chiesa, in fondo, di fronte a persone di un certo peso, disposta a chiudere" almeno un occhio. Strumentalità anche su "Europa" (p. 1), «La Cei prima del ruinismo», che offre nostalgia della Chiesa italiana dei primi anni 80 per dir male, in fondo, di quella venuta dopo. Eppure la Chiesa, e anche la Cei che in Italia " le sia concesso anche su "Europa" " la guida, la rappresenta e la esprime, in sostanza è sempre la stessa, salvo per chi vorrebbe stiracchiarla a proprio uso, ma tuttavia non riesce a consumarne l'identità.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI