mercoledì 11 dicembre 2019
Quasi 200 dipendenti rinunciano volontariamente a parte del proprio stipendio per aiutare la propria realtà aziendale. Il tutto sulla base di una promessa, un impegno morale non vincolato da alcun contratto. È quello che successe nel 2014 in Elis, realtà formativa di ispirazione cristiana nella periferia est di Roma, che in quegli anni viveva un momento di difficoltà. Proprio a causa di quei problemi, dopo aver valutato vari scenari, si è deciso di percorrere una strada inusuale: chiedere ai dipendenti di rinunciare a parte dello stipendio, con la promessa che appena tornati in una fase positiva quelle cifre sarebbero state restituite. «La richiesta giunse l'impegno che avremmo rivisto i nostri soldi», conferma Stefania, dipendente Elis, che all'epoca aveva già tre figli. Sebbene non ci fossero garanzie di un ritorno alla normalità, la gran parte dei dipendenti comprese la straordinarietà della situazione, rinunciando a una cifra compresa tra il 20 e il 30% del lordo annuale. La buona notizia è che oggi, dopo cinque anni, Elis ha restituito in busta paga la cifra alla quale i dipendenti avevano rinunciato nel momento del bisogno: «Sinceramente, non credevo che avrei ricevuto indietro quei soldi – dice Stefania –, è bello vedere che la mia azienda si è impegnata a restituire tutto ciò che aveva chiesto allora».
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