sabato 31 ottobre 2020
Il tempo è grigio, i vetri delle mie finestre sono opachi, fuori non c’è nessuno che cammina sui marciapiedi. Il clima sta preparando la sua guerra: vento, temporale, qualche lampo lontano. Perché oggi queste incertezze del tempo ci mettono una insicurezza della nostra vita e del nostro destino nei nostri giorni sul ritmo sicuro di un inverno che sta arrivando. Se ci pensiamo non è l’inverno che ci fa paura, è quel senso di incertezza che ci stiamo imparando a sopportare, giorno dopo giorno nei confronti della nostra vita. Ciò che anni fa ci sembrava insopportabile perché incerto e con poco futuro oggi lo accettiamo nella speranza di salvare la propria famiglia, la casa,la vita. Ogni cosa cambia prospettiva, colore, sicurezza. Ricordo quando il nonno, per case che avrebbero dovuto durare a lungo faceva tagliare nel bosco una delle piante più ricche di anni e le lasciava per qualche tempo a maturare affinché il loro futuro fosse più certo. Ora si fa al contrario, si cerca legno nuovo per mobili leggeri. Le nostre abitazioni, fatta qualche eccezione, non sono più utili di grande misura, darebbero troppo lavoro ci toglierebbero il tempo per altri interessi. I ragazzi hanno meno timore di noi, è stato sempre così se guardiamo dietro le nostre pagine di vita o di storia: i generali con qualche eccezione dietro, i giovani soldati in prima fila. Anche in questi giorni ci lamentiamo, e giustamente, dell’atteggiamento di chi mette in pericolo la vita di gente innocente e considera questo un fatto di coraggio. Quanto è difficile far comprendere la bellezza, l’importanza, la serie delle letture di fronte alle piccole attività della vita! Se hai in braccio un bambino di 6 anni devi già stare attento ai giudizi che dai, devi spiegare la differenza tra la realtà delle cose e la fantasia dell’autore. Accettare la vita, prenderla con sé per renderla reale, giusta, per insegnare, dividere la pace – amore e perdono. Per cercare motivi per cantare, per ridere, per correre sulle strade d’erba, e d’acqua, regalare serenità e gioia anche se il tuo cuore vorrebbe piangere. Vorresti correre con le braccia aperte all’aria e al sole, invece non puoi, devi stare su di una carrozzina ad aspettare il tramonto. E forse non è bello vedere scendere il sole piano piano. Vorresti gridare per l’ingiustizia, ma ci sono due bambini con una donna sulla spiaggia. Piangono. «Zitti, non ho altro, mangerete domani. Intanto guardate il sole che scende nel mare e dormite qui con me. Lui va a riscaldare altri bambini lontani, ma ritornerà per noi domani, non abbiate paura. Ritornerà».
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