martedì 6 febbraio 2018
Si allenano con passione sul campetto del penitenziario con l'aiuto di educatori e volontari, sudando e sbuffando come gli altri. La classifica potrebbe essere migliore, ma conta poco per la Amatori Casa circondariale Siano, impegnata nel Girone A del Campionato Amatori calabrese. Un torneo della Federazione italiana giuoco calcio che coinvolge sedici squadra tra cui da quest'anno pure il team messo in piedi dai detenuti del carcere catanzarese.
Un'idea condivisa dalla direttrice della casa circondariale, Angela Paravati, e dal presidente del Comitato regionale Calabria della Lega nazionale dilettanti, Saverio Mirarchi, formalizzato con la firma d'un protocollo che prevede non solo la partecipazione della squadra alle gare del campionato, ma pure le attività sociali e ricreative che impegnano le altre compagini.
«Sono molti gli aspetti positivi di questo progetto: il primo è proprio l'utilità dello sport, fondamentale per persone che sono costrette dalla detenzione ad una vita sedentaria. È importante lo sport, perché ti insegna a stare insieme, a rispettare le regole, quindi a socializzare e soprattutto a controllare la personalità. Sotto questo punto di vista, è anche terapeutico. Essere inseriti in un campionato ufficiale è importante perché viene meno l'isolamento a cui i componenti della squadra sono costretti in carcere», ha sottolineato la direttrice.
Nell'ultimo turno, la squadra ha perso di misura con la capolista Sider 2012, che ha vinto pure in solidarietà donando agli avversari venti completini sportivi.
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