martedì 26 giugno 2018
Domenica (“Osservatore”, p. 5): «È morto il fisico Carlo Bernardini». Un ricordo dettagliato: «Decano dei fisici italiani e scienziato di fama internazionale... Autore di preziosissime ricerche nel campo della fisica delle particelle subnucleari» ecc... Meriti ed elogi fino alla conclusione. Normale? Tutti gli altri giornali hanno dato la notizia ricordando che Bernardini fu ideatore e promotore della protesta, detta orgogliosamente “laica”, che il 15 gennaio 2008 impedì presenza e parola di papa Benedetto XVI all'Università La Sapienza, nel centenario della sua fondazione da parte di papa Bonifacio VIII, ma su “L'Osservatore” niente. Difficile pensare a scarsa memoria... Piuttosto esempio di “perdono” non esibito, ma reale. Altro spunto, ancora domenica “Corsera” (pp. 1 e 32) «Contro la retorica del dubbio». Claudio Magris “magistrale” ricorda l'importanza del dubbio: «La sua mancanza genera il dogmatismo, ma il rischio è il relativismo». Ampia riflessione su celebri pagine filosofiche tra cogito di Cartesio, paradossi di Isaac Singer e testi luminosi di sant'Agostino. Da Cartesio in poi il realismo in difficoltà, e molti “dubbi” nel ripensamento di secoli, Lessing, Kafka, Goethe e altri. Ottimo, ma qui una provocazione ulteriore: tra Cartesio e Agostino una differenza importante: non parte dal “dubbio”, Agostino, ma dall' “errore”: «Se sbaglio sono. Infatti chi non è non può neppure sbagliare. Se dunque sono colui che sbaglia, come potrei sbagliare dicendo che sono, dal momento che è certo che sono colui che sbaglia!» Sostenere la verità nulla toglie al cercare e alla problematicità del pensiero, e se evita il dogmatismo irrazionale esclude anche il “relativismo” che genera solo ombre: la realtà non è solo “fenomeno” soggettivo, e affermare la possibilità del “vero” nulla toglie alla dignità del libero pensiero. Grazie anche a Claudio Magris...
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