martedì 6 marzo 2018
Un centinaio di ragazzi e ragazze sotto i 18 anni appartenenti a famiglie meno abbienti potranno praticare sport e scoprire così i momenti gioiosi della condivisione e dello svago. È il progetto solidale "Anche io devo divertirmi", al suo terzo anno consecutivo, elaborato dall'UniBa Asd (l'associazione sportiva dilettantistica dell'Università degli studi di Bari) in collaborazione con il Comune di Bari per una serie di attività, dal calcio alla pallavolo fino alla danza, rivolte a bambini e giovani che affrontano una quotidianità difficile e complessa. L'iniziativa resa possibile anche grazie alla partecipazione di alcune strutture private, è partita da pochi giorni e proseguirà fino al 31 maggio. Dopo la pausa estiva riprenderà a settembre per concludersi entro il 31 dicembre.
«Questa volta ci sarà una opportunità anche per gli studenti universitari e a per i figli dei dipendenti dell'università, di età compresa fra i 18 e i 30 anni, di famiglie non abbienti»; sottolinea il rettore Antonio Felice Auricchio. Le finalità del progetto, che si avvale del prezioso contributo operativo di volontari esperti, sono soprattutto la socializzazione e il rispetto delle regole, offrendo a tutti i protagonisti la possibilità di integrarsi con i loro coetanei e di stare insieme. Un'ulteriore apertura allo sport verrà rivolta ad un gruppo di sette bambini affetti da autismo, per un maggiore inclusione sociale e benessere fisico. Su questo tema l'Università di Bari ha anche realizzato un master e una serie di attività scientifiche che si sono sviluppate nell'area medica, in particolare nella neuropsichiatria infantile.
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