Spacciatori di tedesche
mercoledì 2 luglio 2014
Essere tedesca resta un valore aggiunto, almeno nell'immaginario di chi valuta un'auto. Al punto da convincere i pubblicitari (e i loro committenti) ad approfittarne. E infatti «è tedesca» recita con orgoglio definitivo Claudia Schiffer nello spot televisivo della Mokka di Opel, marchio che però a tutti gli effetti è la propagine europea della multinazionale americana General Motors e si avvale di impianti produttivi sparsi in tutto il mondo. La Mokka ad esempio è costruita in Corea del Sud, i motori sono GM e la componentistica è solo in parte di provenienza tedesca. Ma proporre modelli concepiti e progettati diversamente da come sono in realtà, è un vizio di molti costruttori. Vizio inutile, specie se il prodotto, come la Mokka, è valido. E non avrebbe bisogno di una bandiera per dimostrarlo.
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