giovedì 20 giugno 2019
Anche i giganti del basket professionistico vanno in vacanza e – per due mesi – lasciano libera la loro casa. Chiusa. Perché, invece, non aprirla e metterla gratuitamente a disposizione di chi ne ha bisogno per qualche lunga settimana di cure mediche? Alla Dolomiti Aquila Basket di Trento, società di serie A a lungo in lotta per lo scudetto e sempre in testa nell'attenzione al volontariato, l'assist è riuscito con i tempi giusti. Da pochi giorni quattro famiglie che accompagnano a Trento i loro figli malati oncologici per le terapie nel Centro specializzato di Protonterapia sono entrate in quattro appartamenti lasciati liberi a inizio giugno dai giocatori della prima squadra. Locali ampi e soleggiati, completamenti "liberi" fino a settembre per il solito turn over dei cestisti. Ambienti accoglienti che s'affacciano sul verde quartiere delle Albere ridisegnato da Renzo Piano insieme al Muse, il Museo delle Scienze. Quei finestroni gioiosi e il parco giochi a due passi dall'Adige aiuteranno le cure e allevieranno la trasferta dei piccoli, soprattutto di chi viene da lontano o dall'estero. Il primo a dire grazie, a nome dei bambini e dell'Associazione 27 giugno onlus, che accompagna le loro famiglie, è stato il direttore dell'Azienda sanitaria, Paolo Bordon. Che in cuor suo spera possa diventare una buona pratica estiva.
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