Sostenne sfollati e feriti dopo il passaggio di Attila
sabato 5 maggio 2018
Nei momenti bui della storia, quando le ferite subite rubano qualsiasi prospettiva di futuro, sono i pastori e i profeti a dover tracciare la via. Ed è grazie alle sue guide sante che la Chiesa è sempre stata lievito di speranza in grado di aiutare la società a rialzarsi e a ritrovare la propria anima. Così fece san Geronzio, 19° vescovo di Milano, alla cui guida rimase solo per tre anni tra il 462 e il 465. Nel 452 Milano aveva conosciuto la devastazione portata dagli Unni con Attila, che aveva lasciato dietro di sé una comunità sofferente. Geronzio era stretto collaboratore di Eusebio e fu scelto come suo successore forse anche proprio per la saggezza e l'esperienza. E lui s'impegnò nella ricostruzione delle chiese e, soprattutto, nell'aiuto agli sfollati e ai feriti, oltre che per il riscatto dei prigionieri.
Altri santi. Beato Nunzio Sulprizio, laico (1817-1836); beata Caterina Cittadini, fondatrice (1801-1857).
Letture. At 16,1-10; Sal 99; Gv 15,18-21.
Ambrosiano. At 27,1-11.14-15.21-26.35-39.41-44; Sal 46;1Cor 13,1-13; Gv 13,12a.16-20 / Gv 21,1-14.
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