sabato 16 giugno 2018
Ieri (p. 1 e all'interno) sul “Tempo” – quotidiana palestra di accuse per Francesco e quella che lì chiamano «la sua Chiesa» – una strabiliante esibizione di Marcello Veneziani, di solito stimato. Eccone titoli e sommari: «Che tristezza se la Chiesa perde la voce. Silenzio totale su temi etici e difesa dei valori. Il Vaticano di Bergoglio si fa sentire solo se c'è da parlar bene dell'immigrazione». E ancora: «Le emergenze ignorate: perché mai una sola parola su denatalità e attacco alla famiglia?» Leggi e resti sbalordito. Veneziani è diventato cieco e sordo? Scrive solo a occhi chiusi e orecchie tappate, per non leggere e non ascoltare? Non risulta, per fortuna sua! E allora? Allora si tratta di una follia, accresciuta da un altro titolo, messo proprio accanto alla foto dell'Autore, che richiama ben altri tempi e tragedie del passato: «La Chiesa del silenzio»! Che dire? Che se Veneziani vuole, se apre gli occhi e libera l'ascolto, possiamo inviare a lui e alla redazione del suo giornale una marea di citazioni tra virgolette, di parole e scritti di papa Francesco sui temi indicati. E anche solo consultando “Avvenire” ci saranno tante pagine scritte e indicazioni di voci da ascoltare da trascorrere settimane e settimane in intensa lettura. «Mai una sola parola»? Che tristezza! Ma cosa mai si fa per essere in pagina! Varrebbe – il livello è sempre bassino – anche per una sfuriata tra il saccente e il superficiale (“Il Fatto”, 12/6, p. 13) di Marco Marzano sempre sicuro di sé anche quando scrive nel vuoto e, per esempio, «dopo il caso del Cile» denuncia profetico: «Chiesa e pedofili, non basta la denuncia»! Ma davvero? Domanda: c'è qualcuno che ha detto, o scritto, o annunciato, che «basta la denuncia»? Falso, e tristemente ridicolo. Attendiamo il risveglio e parole vere e verificate di Veneziani e di Marzano...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI