sabato 14 settembre 2019
Spigolature diverse. Ieri su "Libero" nessun attacco a Papa e Chiesa, ma nostalgie di passato, e spesso qualche intemperanza di lettori agitati, e a p. 25 – «Tratta che crocifigge le donne» – persino una recensione di Caterina Maniaci per il bel libro di don Aldo Buonaiuto «con la prefazione di papa Francesco»! A p. 24 anche un commento di Steno Sari, «La libertà di religione è sempre un diritto» presenta in positivo una sentenza della Corte di Cassazione in tema di diritti e doveri nel campo delle diverse religioni. Che dire, qui? Ben trovati! Con esclamativo e un po' di bella sorpresa.
Invece, sempre ieri, su Repubblica (p. 23) ampia intervista di Paolo Griseri a John Elkann sulla realtà della scuola di oggi in Italia: «Riformare la scuola perché da lì nasce il futuro del Paese». Ottimo! Ma con inconsapevole tradimento interno. Infatti in un sommarietto redazionale virgolettato leggi queste parole: «La lezione frontale non ha più senso». Drastico! Ogni lezione frontale? Ma allora che fare, e come, nella realtà vissuta da docenti e alunni? Enigma... In realtà lì stesso il testo dell'intervistato è diverso: «Oggi la lezione frontale non dovrebbe essere soltanto così».
Del resto a ragionare con serietà la realtà dice che la lezione frontale resta l'essenza della scuola: il docente è sempre di fronte agli alunni, anche quando si mette all'ultimo banco per far vedere un filmato o altro... E qui è, non solo oggi, ma oggi con evidenza spesso drammatica il nodo del problema, nella "autorevolezza" dei docenti... Uno specchio, e forse è anche peggio, di quella dei genitori. Nel 1959 Alexander Mitscherlich avvertì che eravamo «sulla via di una società senza padri». Vale per il mondo della scuola e della famiglia... E pensando alla realtà della Chiesa forse c'è qualcosa su cui riflettere.
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