venerdì 16 maggio 2003
Ma chi l'ha detto che questo Paese è diviso? Ieri su "Libero" (p.12) titolo a metà tra trionfale e bipartisan: "L'Italia apre le porte ai nudisti". Con spiegazione: "Sulla proposta, d'accordo governo e opposizione. Fra gli sponsor i 'celoduristi' (pare che il termine non alluda al cielo, Ndr) Maroni e Castelli". Bella notizia, quasi una risposta ad autorevoli inviti al dialogo"O no? Sempre su "Libero", sempre ieri, in paginone "Cultura, scienza, spettacoli", altro grosso titolo: "I nostri giovani egoisti, cinici e arrivisti. Ma che c'entra Berlusconi?". Gianfranco Morra riconosce i dati di un'indagine sociologica, ma ne contesta l'interpretazione di parte. Calma. Non c'entrerà Berlusconi in persona di premier. Ma si può dire che non c'entri niente certo modo di fare Tv, di fare cultura e incultura, di fare pubblicità, con modelli di vita da "Grande Fratello", che da noi si è proposto, e finanche imposto, al privato e poi al pubblico, finendo per essere universale e raccogliere, come testimonia quanto scritto sopra, il consenso di governo e opposizione? Si può dire che certo "berlusconismo" non c'entri niente con tutto ciò? C'entrava, ancora ieri, e pur alla rovescia, persino in un pezzo del "Corsera" (p. 35), che presentava la Fiera del Libro di Torino. Titolone a 5 colonne: "Dall'omicidio Berlusconi al processo Kissinger: lo scrittore entra in politica". Valeva davvero la pena di andare a tirar fuori, nei titoli, una trovata delle "Edizioni Clandestine"? No. Era meglio lasciarla tale e quale, clandestina. Stavolta il Cavaliere, magari senza foto, è autorizzato a fare gli scongiuri.
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