giovedì 19 marzo 2020
Oggi festa di san Giuseppe, uomo coraggioso e protettore di tante categorie. Tra queste non si ricorda quasi mai quella dei “sognatori”. Lui uno specialista che ha sognato spesso, soprattutto all’inizio della sua vita con Maria e Gesù. Sogni, allora... Ci sono sogni belli e sogni brutti, sogni verosimili e sogni ingannatori. E allora sul “Fatto” (17/3, p. 1) trovi Marco Marzano, ormai noto per le sue trovate interpretative sui fatti di Chiesa, che in prima è titolato «Un Papa che teme per il suo gregge», e a p. 13 «Un Papa che teme di perdere il gregge». Sottile ostilità tra le righe: da un timore protettivo per gli altri – «il gregge» – al timore autoreferenziale per se stessi. Due letture diverse, ambedue di carattere catastrofico e scaramantico. Ma fondate? Ebbene: per caso stesso giorno sul “Giornale” (pp. 1 e 20), non certo da anni abituato a essere benevolo con la Chiesa e con papa Francesco leggi i titoloni: «La Messa in tv regina dell’Auditel. E la religione è tornata virale»! Con motivazione: «Ascolti record per le videocelebrazioni, prediche mandate ai fedeli via sms. In tempi di emergenza la Chiesa si scopre tech». Lo share, che oggi è segno certo di crisi o di successo, per la religione è a sorpresa: tra Rai e Tv2000 si aggira attorno al 10%, e ieri qui su “Avvenire” (pp. 1 e 23) bella intervista al direttore Vincenzo Morgante, che segnala fin dal titolo «il mare del bene in diretta». Un sogno collettivo nel tempo duro della crisi del virus: col soccorso del Patrono dei sognatori. Certo: sogni malevoli hanno ancora spazio in pagine abituate a essi, e allora spesso trovi la “notizia” (!) che “il filosofo” tal dei tali – nome e cognome – contesta papa Francesco. Perbacco! E la realtà smentisce in diretta certo ridurre tutto a teatro dei burattini. Carnevale quest’anno è finito subito! Brutto ritrovarlo in pagina ora.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI